sabato 23 luglio 2016

Tradizioni, correnti o... istruzioni per fare cose?


Ogni volta che sento parlare di tradizioni, correnti, "che corrente segui?", mi immagino un idraulico che mi aggiusta il lavandino e mi dice "io seguo la corrente della chiave inglese".
In fondo, penso, non ha senso dividersi in correnti, tradizioni, religioni se si vuole ottenere qualcosa di dinamico, come il contatto con gli Spiriti.
Segui quella tradizione X? E se gli Spiriti ti dicessero "guarda che quel dogma della tradizione X è sbagliato", cosa faresti? Cambieresti tradizioni fino a snaturarle solo per mantenere un senso di appartenenza a qualcosa di fisso anche se i messaggi degli Spiriti sono imprevedibili (e magari ricambi idea dopo anni perchè poi scopri di averli pure interpretati male)?

Ma poi che senso ha privarsi di determinate metodologie solo perchè appartengono a "un'altra tradizione"? Le tecniche non sono divise per "tradizioni".
Se il mio scopo è aprire una porta, uso una chiave, non è che dico "eh beh ma è un'altra tradizione e allora ne faccio a meno". Non avrebbe senso.
Il mio scopo non è seguire la "tradizione della chiave" o "dell'assenza di chiave", ma di aprire la porta.

Ergo io uso tutto ciò che finora sento che mi ha aiutato, che mi ha risuonato più rispetto ad altre tecniche per mettermi in contatto con gli Spiriti e onorarli, ma se scoprissi qualcosa di più valido, che mi consente un contatto più intenso, perchè mai dovrei evitare di usarlo?
Se mangio qualcosa da un ristorante etnico, se mi piace me lo cucino a casa, non è che allora dato che sono italiano non mi posso cucinare, chessò, il tofu bambù e funghi!

Quando si inizia a parlare di tradizioni, religioni, correnti, secondo me si perde di vista il punto.
Il punto qual è? Il punto è contattare gli Spiriti. E' un po' come aprire una porta, provi tutti i metodi che puoi, tutte le chiavi che ti hanno dato finchè non trovi quella che apre. Non dici "queste chiavi no perchè non sono della mia cultura" perchè te le ha fatte il ferramenta inglese e non quello italiano.
E' un'AZIONE, non è un dogma. Tutto ciò che funziona, ben venga.

Piuttosto, sarei per la critica di due cose:
1) La tecnica usata, perchè alcune (come la visualizzazione guidata) sembrano inefficaci o talvolta addirittura dannose.
2) L'atteggiamento nel contatto (ad esempio essere poco rispettosi, chiamare mille Dei alla rinfusa sperando che anche se non li hai mai contattati prima o se non hai mai fatto loro mezza offerta ti vengano ad aiutare subito come cagnolini che con un fischio sono ai tuoi piedi, ecc.).

Alcuni sostengono che le tecniche sono parti di un sistema, quindi da sole non funzionano.
A me sembra una scusa bell'e buona, difatti spesso i sistemi si modificano, quindi aggiungono o tolgono elementi, pertanto significa che tali elementi sono in primis sostituibili, in secondo luogo non sempre nascono in gruppo, assieme al resto del sistema.
Infatti molte tecniche sono state scoperte da alcune persone che poi hanno inserito tali metodologie in un sistema devozionale di festività e ritualistiche prefissate e precedenti.
Pensare che i sistemi religiosi nascano "in blocco" mi pare un pochino ingenuo.

Detto ciò, qual è dunque la mia tradizione? Non ho tradizione, ho mezzi che mi permettono di contattare gli Spiriti, così come l'idraulico ha mezzi per aggiustarmi il lavandino.

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