Un lupo vide un agnello vicino a un torrente che beveva,
e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto.
Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo
di sporcare l'acqua, così che egli non poteva bere.
L'agnello gli fece notare che, per bere, sfiorava appena l'acqua
e che, d'altra parte, stando a valle non gli era possibile
intorbidire la corrente a monte.
Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse:
<< Ma tu sei quello che l'anno scorso ha insultato mio padre! >>
E l'agnello a spiegargli che a quella data non era ancora nato.
<< Bene >> concluse il lupo, << se tu sei così bravo a trovare
delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti. >>
La favola mostra che contro chi ha deciso di fare un torto
non c'è giusta difesa che valga.
Anche i capi di stato, quando hanno in mente di ottenere
un vantaggio usando la forza inventano pretesti, e non è possibile
farli desistere con argomenti giusti e fondati.
e gli venne voglia di mangiarselo con qualche bel pretesto.
Standosene là a monte, cominciò quindi ad accusarlo
di sporcare l'acqua, così che egli non poteva bere.
L'agnello gli fece notare che, per bere, sfiorava appena l'acqua
e che, d'altra parte, stando a valle non gli era possibile
intorbidire la corrente a monte.
Venutogli meno quel pretesto, il lupo allora gli disse:
<< Ma tu sei quello che l'anno scorso ha insultato mio padre! >>
E l'agnello a spiegargli che a quella data non era ancora nato.
<< Bene >> concluse il lupo, << se tu sei così bravo a trovare
delle scuse, io non posso mica rinunciare a mangiarti. >>
La favola mostra che contro chi ha deciso di fare un torto
non c'è giusta difesa che valga.
Anche i capi di stato, quando hanno in mente di ottenere
un vantaggio usando la forza inventano pretesti, e non è possibile
farli desistere con argomenti giusti e fondati.
Questo è il mio blog, non è un insieme di istruzioni su come vivere la vita, è un racconto della mia vita. E' sostanzialmente diverso.
Quindi questo articolo serve a me per sfogarmi.
Ciò di cui voglio sfogarmi è l'atteggiamento delle persone, simili al lupo, che si attaccano a qualsiasi cosa per mostrare i denti.
Io stesso sono stato un lupo molte volte, e me ne vergogno.
Odio il fatto che spesso molti argomenti diventano pesanti non per gli argomenti in sè, ma per l'atteggiamento che la gente ha verso quegli argomenti.
Diventano tabù, diventano motivo di divisione, di odio, di dire "IO HO RAGIONE IO HO RAGIONE IO HO RAGIONE".
E' un buttarsi il proprio ego all'altro e dire "HEY VEDI IO SONO PIU' INTELLIGENTE DI TEEEEE PAPPAPAPPAPPERO PAPPAPAPPA'".
In sostanza è questo:
Certe volte faremmo bene a chiederci: "perchè discutiamo? Per cavarne qualcosa di buono? Per capire qualcosa di più sul mondo?"
No, la verità è che noi discutiamo al 90% delle volte perchè abbiamo costruito le nostre certezze, la nostra identità, su idee.
Che roba brutta, e che identità fragile, dobbiamo proteggere quell'identità, dobbiamo proteggere dunque quelle idee, perchè noi e quelle idee siamo. la. stessa. cosa.
Un altro motivo è l'autorità.
L'autorità, io porto avanti questo argomento non perchè creda che sia utile discutere, ma perchè ti voglio imporre la mia autorità, dirti che sono più intelligente di te, che "io sono intelligente e tu sei scema, io sono grande e tu sei piccola, io ho ragione e tu hai torto". Io. Ho. Ragione.
Ecco. E' bello avere ragione, farsi un fegato grande come una casa, ma hey "io ho ragione"!
Bello rinunciare alla felicità per scontrarsi, ma hey, cosa c'è di meglio di poter dire "io ho ragione"?
Vorrei poter scegliere ogni volta la felicità alla ragione, ma se scrivo questo post è perchè anch'io sto nella relazione dell'aver ragione/aver torto.
Colludo in questo simbolismo emozionale.
E sbaglio a farlo!
Perchè non me ne rendo conto? Perchè mi circondo di situazioni simili?
Perchè non me ne frego e sticazzi?
Perchè? Per una semplice questione: I-DEN-TI-FI-CA-ZIO-NE.
Bene, adesso i lettori sapranno che so sillabare, ma che significa identificazione?
Significa che io non sono io, io sono appartenente alla religione X, che se qualcuno attacca devo difendere fino allo stremo delle forze; io sono appartenente al gruppo politico Y, che se qualcuno attacca devo difendere fino allo stremo delle forze; io sono appartenente al genere e/o all'orientamento sessuale W, che se qualcuno attacca devo difendere fino allo stremo delle forze; io sono appartenente alla nazionalità Z, che se qualcuno attacca devo difendere fino allo stremo delle forze; e così via. Anche cose belle come "io sono appartenente all'organizzazione di volontariato TalDeTalis Onlus" o "io sono uno studente/lavoratore/pensionato" o anche "io ho questa filosofia di vita".
Se si riesce a togliersela dall'identità, strapparla dalla pelle e stracciarla, bruciarla, distruggerla (simbolicamente eh :D ), allora si può avere un dialogo vero.
Magari poi non concordi comunque, ma magari non ci spendi 5 giorni, dici "aha" e pensi "non mi ha convinto".
Ma le etichette non te lo permettono, le etichette ti dicono "combattiiii, per l'onore dell'etichetta X, combattiiiiii!!!"
Nessuna etichetta si merita la mia felicità.
FANCULO ETICHETTE.
Io sono io, e basta (no, non è "e voi non siete un cazzo!", quello è il Marchese del Grillo :D)
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