sabato 28 settembre 2019

Comunicare con gli Dei: metodi tradizionali e moderni



Mi hanno appena chiesto come poter instaurare una comunicazione con le Divinità. Riporto qui la risposta che ho dato, premettendo che ho incluso metodi sia antichi che moderni, visto che una tecnica antica che non funziona per noi non è migliore di una moderna che invece con noi procede alla perfezione.

Per quanto riguarda i canali "tradizionali", il più importante è sicuramente il sogno:

- Per contattare un'Entità tramite l'incubazione dei sogni, dobbiamo tenere un diario dei sogni in cui trascriverli al risveglio; scriviamo anche quando non ci ricordiamo i sogni che abbiamo avuto, anche soltanto appuntando 'oggi non mi ricordo alcun sogno', in modo da allenare la mente a ricordarli le volte successive.
Dopo averlo fatto per alcuni giorni o settimane, quando ci sentiamo pronti procediamo con l'incubazione, cioè prima di addormentarci facciamo una preghiera (o un'offerta) alla Divinità chiedendole di apparirci in sogno, quindi mentre ci addormentiamo visualizziamo l'Entità che vogliamo vedere e ripetiamo questo intento - ad esempio "sognerò [nome dell'Entità]" - prima ad alta voce e poi mentalmente, finché non sarà il nostro ultimo pensiero prima di lasciarci andare al sonno.

- Un altro metodo "tradizionale" è lo scrying: solitamente per questo scopo si usa una bacinella d'acqua, uno specchio nero o una sfera di cristallo. Facciamo alcuni respiri profondi e quando siamo completamente calmi fissiamo lo sguardo in maniera rilassata verso il centro dell'acqua, dello specchio o della sfera. Dovremo essere in una stanza completamente buia con soltanto una candela dietro di noi (nel caso della sfera) o accanto allo strumento di scrying (nel caso della bacinella e dello specchio) ad illuminare la camera, facendo attenzione che gli strumenti di scrying non riflettano direttamente la fiamma di tale candela.
Dopo un po' che fisseremo lo sguardo verso il centro della sfera, dello specchio o dell'acqua, si formerà come una sorta di nebbia sulla loro superficie. Dovremo rimanere in questo stato concentrato ma rilassato e focalizzarci al tempo stesso sul nostro intento, sul nostro voler incontrare la Divinità, finché dalla nebbiolina non emergerà una visione relativa a ciò che abbiamo chiesto.

- La trance: in questo caso ci si rilassa, quindi si ripete il nome dell'Entità o l'intento di incontrarla come se fosse un mantra, finché non appare un'immagine improvvisa o più vivida rispetto alle altre immagini mentali.

- È possibile anche fare un rito di offerta in cui, mentre lo eseguiamo, ci concentriamo sulle nostre emozioni e sensazioni nel corpo, e vediamo se percepiamo sensazioni particolari come un cambio di temperatura, formicolii o emozioni insolite.
Al fine di avvertire la presenza divina, possiamo anche chiudere gli occhi e mettere i palmi delle mani in direzione del rito, magari ripetendo a bassa voce il nome dell'Entità fino a che non percepiremo qualcosa.

- Tra i metodi più moderni possiamo annoverare la visualizzazione: immaginiamo l'Entità che ci abbraccia, risplende o emana un fascio di luce che ci colpisce, ci riempie, ci pervade o ci penetra e scorre dentro di noi o direttamente nel nostro cuore.
Questa visualizzazione può essere eseguita mentre si ripete ritmicamente un inno, una rima/filastrocca di chiamata di propria invenzione, o anche soltanto il nome della Divinità.

- Se stiamo fuori nella Natura è ancora meglio: qui possiamo provare a sentire la Divinità nel fenomeno naturale ad essa associato, e magari tentare di percepire quel fenomeno con tutti i nostri sensi: con le sensazioni tattili che abbiamo mentre tocchiamo questo fenomeno o lo percepiamo avvicinandovi i palmi delle mani; con le sensazioni emotive che sentiamo sul nostro corpo; se ha un suono con l'udito; se ha un odore o un profumo (molti fenomeni apparentemente inodori hanno comunque una sensazione olfattiva ad essi associata: ad esempio anche il profumo della Natura di notte è un odore associabile alla notte) con l'olfatto; con la vista e con la sensazione di meraviglia che ci provoca l'osservare quel fenomeno, e così via.

- Possiamo anche visualizzare, mentre svolgiamo l'esercizio appena precedente, che la Divinità sia in quel fenomeno che percepiamo fuori. Proviamo a immaginarla in esso mentre proviamo a percepirlo con tutti i nostri 5 sensi.

- Possiamo anche fare un collegamento con i fenomeni naturali che avvengono dentro di noi: ad esempio il corpo e le sensazioni fisiche, la sensazione di essere seduti o in piedi, o di sentire tutto il nostro corpo sono associabili all'elemento terra; il movimento del nostro petto durante la respirazione e l'azione stessa di inspirare ed espirare sono connessi all'aria; il battito cardiaco e il nostro sangue che scorre, all'acqua; il calore, la determinazione, l'amore e la percezione di caldo nel petto, la nostra sensazione di esserci come spirito, come anima, al fuoco.

- Possiamo visualizzare questi elementi dentro di noi e fuori di noi, e immaginare la Divinità che percepiamo fuori che ci pervade e ci connette a quegli elementi a lei vicini che stanno anche in noi: noi diventiamo il suo tempio, un'estensione di lei. Siamo qualcosa di sacro.

- Possiamo anche rilassarci, fare un radicamento appoggiandoci su un albero e immaginare una Divinità solare che ci dona energia tramite dei rami che si ergono e fanno sbocciare un fiore che ne assorbe la luce, e una Divinità tellurica-lunare che ci dona energia dalle radici, e percepire così le due energie, maschile e femminile, solare e tellurica, mescolarsi in noi.

- Possiamo scaricare a terra i nostri problemi e sentire come la terra li faccia scorrere via lontano da noi, oppure possiamo immaginare che l'energia in eccesso dopo l'esercizio precedente scorra nella terra.

- Possiamo anche mettere una musica di tamburi e rilassarci, o con la respirazione profonda, con un rilassamento progressivo o body scan di tutto il corpo, o anche con un radicamento, e poi immaginare una porta davanti a noi (Mondo di Mezzo) o un'apertura che porta verso una scala a chiocciola, che a sua volta ci conduce verso una porta, un prato o una foresta; o in alternativa la discesa di una grotta che ci conduce verso il suo antro (Mondo di Sotto) e qui visualizzare la Divinità mentre mentalmente recitiamo il suo nome, sapendo che aprendo la porta o scendendo la incontreremo.

- Possiamo anche rilassarci poco prima di addormentarci, fare un body scan o un rilassamento progressivo di tutti i muscoli del nostro corpo finché non lo sentiremo totalmente rilassato, al punto da avere formicolii, ronzii o anche solo rilassatezza, quindi immaginare un corpo sopra di noi o accanto a noi che ci assomigli e spostarvi lì coscienza, cioè vedere dalla sua prospettiva, con i suoi occhi, il mondo che ci circonda.
A questo punto ci sposteremo tramite la visualizzazione attorno alla nostra stanza e poi attorno alla nostra casa, quindi immagineremo una porta, andremo verso una porta vera o gireremo attorno velocemente, immaginando - anzi, meglio, sapendo, avendo la certezza - che questo passaggio ci condurrà verso la Divinità, mentre reciteremo il suo nome.

- Possiamo anche usare la divinazione per contattare una Deità, magari facendole un'offerta e chiedendole subito dopo di rispondere alle nostre domande tramite tarocchi, pendolo, ecc. o anche soltanto mediante segnali nella Natura.


Un ulteriore quesito che mi hanno posto riguarda invece il messaggio percepito dalle Divinità in seguito a questi o ad altri esercizi. Cito:
"Se non si sente la 'voce' della Divinità ma soltanto un'emozione, vi è solo devozione ma non comunicazione nè contatto, oppure anche solo sentire il tocco dell'Entità è già un contatto?"

Anche solo percepire un'emozione, una sensazione, secondo me è già contatto. Poi ciascuno sceglie il metodo che gli piace di più.

- In questo senso è possibile percepire molto intensamente un'Entità tramite la ripetizione del suo nome o di un inno, mentre si canta e si danza con musica di sottofondo (ad esempio durante la celebrazione di un Sabba, ma anche indipendentemente da esso).

In ogni caso, non possiamo scegliere noi quale tipo di messaggio l'Entità ci darà. Se sarà un messaggio vocale, uno emotivo, una visione, un profumo o di un altro tipo ancora, lo deciderà la Divinità. Il nostro compito è essere passivi. Se cerchiamo di volere assolutamente quel tipo di messaggio piuttosto che un altro, rischiamo di direzionare e influenzare noi la visione e così facendo falsarla. Meglio sempre essere passivi e accettare quello che arriva, piuttosto che ricevere il tipo di messaggio o di visione che desideravamo e scoprire poi che è inautentico ed espressione soltanto delle nostre aspettative. Non dobbiamo farci alcuna aspettativa: quello che arriva arriva.

Noi possiamo al massimo fare gli esercizi in modo da porci in una posizione recettiva. Ma quello che ci dà la Divinità lo decide lei.
In ogni caso, ogni percezione extrasensoriale è già un contatto, e va bene così. Dobbiamo accettarlo come un regalo divino.
Non possiamo forzare il messaggio, possiamo appunto soltanto metterci in ricezione. Essendo gli Dei coloro che decidono come parlarci, farci aspettative o esigere che ci arrivi un tot messaggio lo falsa. Un messaggio falsato sarà espressione solo e soltanto della nostra mente, e non più della Divinità.
Al contrario, il messaggio deve essere spontaneo e per esserlo dobbiamo abbandonare ogni aspettativa e accettare come un dono qualunque cosa ci arrivi.