mercoledì 20 luglio 2016

Il mio "rituale base"

Attenti ad essere rispettosi nel relazionarvi agli Spiriti e durante le offerte, altrimenti rischiate di finire come i genitori di Chihiro ;)
 
Chiunque conosca la Wicca, sa che esiste un "rituale base", che è composto da: purificazione, apertura del cerchio, chiamata dei quattro guardiani, invocazione del Dio e della Dea o Drawing Down, Grande Rito, Libagione/Banchetto, ringraziare gli Dei, ringraziare e congedare i guardiani, disfare il cerchio.
Io invece uso un approccio diverso, uso l'offerta.
Mi inchino davanti a un'effige della mia Divinità Patrono (o a volte, in assenza di essa, a una candela che La rappresenta e che accendo all'inizio del rituale), quindi faccio un'offerta (che può essere una mistura di erbe o di incensi o un incenso a stick da bruciare; dei fiori; un banchetto di cibo e bevande da consumare interamente o in parte e poi disperdere in Natura; a volte dell'acqua o del tè; dei ceri oltre alla candela rappresentativa; frutta di cui offro l'aspetto sottile e che mangio come aspetto materiale dopo il rituale).
Dopo l'offerta recito inni del passato o poesie di mia composizione, prego, ringrazio, esalto la Divinità con vari complimenti e appellativi, e talvolta faccio richieste.
Ho intenzione in futuro di invocare il potere degli Dei in un bicchiere d'acqua o di liquido da bere o con cui spruzzarmi, che mi possa aiutare a "sentire" sempre più la presenza degli Dei, penso sarebbe davvero una tecnica utilissima, che ho preso dal libro di Phyllis Curott di cui parlerò più avanti.

A volte cerco di mettermi in contatto mediante la ripetizione del nome (di cui ho già parlato nel post "Cono di potere ripetendo i nomi degli Dei e il nome come mantra per la ricerca di visioni", e che se ripetuta moltissimo penso che possa portare anche a una "quasi-possessione rituale", non dico a una possessione vera e propria ma magari a una ispirazione sì) o lo scrying interno (di cui ho parlato in "Visualizzazione o Visioni?"), ma più spesso uso i tarocchi, la ouija con il pendolo o il pendolo da solo, impiegandoli come strumenti per ricevere messaggi dagli Dei o dagli Spiriti.
Anche se per comodità uso più spesso i tarocchi da soli, ho notato che se nello smezzare i tarocchi dopo averli mischiati faccio dei mazzettini di carte, il pendolo è utile per capire quale mazzettino prendere. Ovviamente chiedo alla Divinità di guidare il pendolo e la mia mano durante la scelta.
Credo che la divinazione sia l'altra faccia dell'offerta: l'offerta da sola è il parlare, la divinazione è l'ascoltare, e insieme fanno il dialogo tra noi e le Divinità.

Di solito in determinate circostanze, cioè in alcune date importanti dell'anno, oltre al rituale con rappresentazione della Deità (o accesa della candela che la rappresenta) + offerta semplice (che quasi sempre è incenso), ci aggiungo una seconda offerta, di solito di cibo, e oltre ai semplici inni canto o suono un'harmonica o metto una musica di sottofondo e danzo in onore alla Divinità.

Sebbene di solito mi rapporti con le Divinità, facendo offerte su basi regolari una volta a settimana, può capitare che faccia offerte anche ad altri Spiriti. Di solito sono:
- Spiriti di morti, in determinate occasioni come il Giorno dei Morti, in cui offro un cero, dell'incenso e a volte dei fiori o dei fiori finti.
- Spirito della casa, con ceri e incenso. L'ho fatto solo quando mio padre ha cambiato casa, ma nulla in realtà mi vieterebbe di farlo anche in modo continuativo.
- Spiriti di luoghi naturali. In questo caso evito tutto tranne cose biodegradabili, quindi cibi (di solito biscotti che frantumo in modo che gli uccelli possano prenderli, ma penso che andrebbero bene anche frutta secca se in gran quantità o frutta) e bevande (mai bevande gassate zuccherate tipo coca cola & co.! Ma latte di soia, succhi di frutta, vino, tè, ecc.). I fiori mi sembrano fuori luogo, è come togliere a un luogo che ce li aveva per darli già morti ad un altro luogo.
- Animale o spirito guida, però penso che sia meglio contattarlo direttamente mediante scrying interno, senza passare per forza dal rituale. Se non si può magari è meglio il rito che niente, usando lo stesso tipo di offerte che si danno di solito agli Dei.

Non credo nel "chiama mille Dei diversi". Sono solito chiamare sempre gli stessi Dei, nelle mie offerte. Ha più senso, si crea un legame, e anzi mi dà fastidio che la gente pensi che "gli Dei si usano". Che?! Cosa?!? "Usare"? Ma che sono gli Dei, dei cani? Gli Dei sono esseri più in alto di noi, non il contrario. Non penso dovremmo scordarcelo mai. Semmai siamo noi i loro cani, non viceversa.

Credo che i rituali servano in primis per metterci in comunicazione con gli Dei, e dopo, in caso, per chiedere qualcosa. Il mio modo di ritualizzare infatti non è molto "magico", è molto più "spiritico".
C'è gente che ha paura di avere a che fare con gli Spiriti, però non si fa problemi a chiamarli nei rituali per ottenere qualcosa, ma mai un rito per mettersi in contatto! Per carità!
A me fa ridere tutto ciò.
Certo, se chiedi "il primo spirito che passa mi dia un segno" è un altro conto, ma davvero, l'essere umano fa offerte agli Dei da quando è nato, fa divinazioni con gli Spiriti da quando è nato, e ancora non si è spalancata la terra a inghiottire chi lo faceva. Molti usavano sistemi divinatori simili come funzionamento alla ouija, non tutti facevano il cerchio, eppure sono ancora vivi. Casualità? O forse magari è solo minor paranoia? :D
Poi se uno sente di farlo lo faccia, io non lo faccio perchè il tempo che preparo il cerchio, chiamo i guardiani, ecc. ho già occupato mezz'ora e questo mi fa dedicare meno tempo e meno attenzione agli Spiriti con cui mi voglio mettere in contatto, in questo caso gli Dei.

Penso che arrivi un momento in cui dici "io non ho bisogno di chiedere ogni volta qualcosa agli Spiriti per ottenere qualcosa di buono nella mia vita" e in cui pensi "io voglio avere a che fare con gli Spiriti per scoprire il loro mondo, non per farli intervenire nel mio". Ecco, questo è il motivo per cui pratico, e la mia pratica di base è:
- Questo "rituale base" e le sue varianti/aggiunte/modifiche/ecc.
- Lo scrying interno di cui ho parlato in "Visualizzazione o Visioni?", che a volte affianco con l'ascolto di suoni di tamburi preregistrati per facilitare le visioni. Normalmente prima di iniziare lo scrying chiedo allo Spirito di mostrarsi a me, o recito il suo nome (o il suo ruolo - e per ruolo intendo ad es. "spirito della casaaaa" o "spirito di questo luogoo", ecc.) inspirando ed espirando durante la meditazione di scrying o ancora ripetendolo come un mantra anche qui durante la sessione.
- Il contatto con la Natura, e quindi anche vari tipi di meditazione di cui parlerò più in là (come quella sulla bellezza, grounding e centering, unnaming, di sensibilità dei vari sensi ovvero tatto, udito, vista e olfatto, ecc.)
- A volte il lavoro con i sogni/in astrale - se gli Dei vogliono (perchè no, non è facile)
- A volte chiedendo dei segni e interpretandoli (alcuni sono gli omen, cioè mi concentro su ciò che dicono i passanti e lo collego con la mia domanda; altri sono segnali della Natura che ancora sto cercando di capire come funzionino, ma alcuni penso di averli identificati)
- A volte esercizi di allenamento dell'intuizione, come cercare di capire il colore o il seme di alcune carte senza girarle, o cercare di capire chi chiama quando squilla il telefono, ecc.
Poi io come al solito metto ogni possibile cosa in una lista, ma non ha senso, perchè il mio percorso è in continua evoluzione, quindi farei finta di non averla messa 'sta lista, anche perchè voglio essere aperto all'esperienza e non rinchiudermi in una "lista di rituali autorizzati :D ".
Più che altro, se non facevo una minima spiegazione, non si capiva in che modo parlassi di contatto con gli Spiriti.

Nessun commento:

Posta un commento