Oggi, mentre stavo sfogliando un libro alla libreria (per l'esattezza "Iperione" di Holderlin), ho letto. Ho letto parole bellissime, parole che riassumono quanto la Natura sia la cosa più... non ho neanche gli aggettivi adatti per descrivere quanto estasiante sia.
Cito alcuni passaggi del libro per far capire di che parlo:
"Ma tu splendi ancora, sole del cielo! tu verdeggi ancora, o sacra terra! ancora si volvono, crosciando, al mare i fiumi, ed alberi ombrosi bisbiglian nel meriggio. Il canto voluttuoso della primavera culla e assopisce i miei pensieri mortali. La pienezza del mondo vibrante di vita nutre e sazia di ebbrezza il mio misero essere.
O natura felice! io non so che sia di me, quando sollevo lo sguardo innanzi alla tua bellezza, ma tutta la gioia del cielo è nelle lagrime ch’io verso innanzi a te, come l’amante dinanzi all’amata.
Tutto il mio essere tace e si tende, quando il soave alito dell’aura scherza col mio petto.
Sperduto nell’immenso azzurro, io volgo spesso lo sguardo nell’alto etere, e giù nel mare sacro, e sento come se uno spirito affine mi tendesse le braccia, come se il dolore della solitudine mi si sciogliesse nella vita degli dei.
Essere uno col tutto, questa è la vita degli dei, è il cielo dell’uomo!
Essere uno con tutto ciò che vive, tornare, in un beato divino oblio di sé, nel tutto della natura, questo è il vertice dei pensieri e delle gioie, questa è la sacra vetta del monte, la sede dell’eterna quiete, ove il meriggio perde la sua afa e il tuono la sua voce, e il mare infuriato assomiglia all’ondeggiare d’un campo di spighe."
Spronato da parole che riflettono su carta ciò che sento nel mio cuore, controllo l'ora, vedo che ho ancora tempo, e decido di andare in un parco, un parco meraviglioso, stupendo...
Arrivo, finalmente arrivo e sento, sento attorno a me quegli odori, quei profumi anzi, che mi coinvolgono, che sanno di muschio, che mi ricordano le parole del Fauno del Labirinto del Fauno: "Ho molti nomi. Nomi antichi che solo il vento e gli alberi possono pronunciare. Sono le montagne, la foresta e la terra."Quei nomi non umani che erano quegli odori, oh quei profumi ineffabili, amabili, pervadevano tutto ciò che mi costituiva, mi ributtavano nell'antico tempo delle memorie, dei ricordi...
E che dire dei paesaggi fatati che vedevo, del rosso e giallo delle foglie che venivano riflesse dal Sole? Che dire? Era come vagare in una fiaba. Una fiaba dei fratelli Grimm, e forse ancora così il paragone non esprime del tutto il sublime che imprimeva nell'animo quella vista.
Vidi le paperelle, le anatre e i cigni che mi guardavano con quella dolcezza splendida, assieme ai corvi, i gabbiani e i piccioni (sì, hanno un romanticismo anche loro ;)). Le tartarughe emergevano dall'acqua, si vedevano sul ciglio del lago ed erano decine e decine. Tantissime.
Ad un tratto, un gabbiano fa un verso e tutte le papere, tutti gli uccelli, iniziano a volare al centro del lago. E' stato davvero improvviso e non ho ancora capito il perchè.
Una tartaruga poi andò fuori dall'acqua e passeggiò per un po' sulla terra ferma per poi tornare a tutta birra - prendendo la velocità per evitare di precipitare male - in acqua. Era enorme, bellissima, e davvero davvero dolce.
Passai per gli alberi, e vidi una enorme Farnia, era antica, potente, chissà da quanti anni stava lì, chissà quante cose avrà visto, quante persone sono passate vicino a lei per generazioni, quante conoscenza il suo Spirito racchiude.
Oltre ad essa, ammirai una coppia di farfalle che si innalzavano volando assieme, a spirale. C'erano dei pappagallini verdi che cantavano e volavano, un clap clap di sottofondo delle persone che correvano, e io che ammiravo tutto quello.
Notai anche una discesa, tra le fronde degli alberi, verso un sentiero un po' adombrato... non so cosa ci sia, mi attrae, ma non ho avuto modo di visitarlo oggi.
Ho ringraziato gli Spiriti del parco, e ho chiesto loro di poter raccontare le qualità di questo splendido luogo naturale. Ho ricevuto come risposta un vento calmo e sereno ondeggiare assieme ad alcune foglie verso destra. Ho immaginato che fosse un sì, ed eccomi qui a raccontarvi ciò che ho vissuto.
Adesso, riflettendoci, mi torna alla memoria tutto questo. Tutt'attorno a me questa meraviglia. Tutto attorno a me, la manifestazione degli Spiriti di quello splendido magnifico luogo. Tutto attorno a me, manifestazione degli Dei.
Parafrasando Holderlin, non è forse questo il cielo, per l'uomo?
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