giovedì 28 luglio 2016

Talismani e Sigilli

Riporto qui un video di un maestro taoista che compone un talismano di esorcismo scrivendo su carta appropriati simboli e pronunciando nel mentre le dovute parole. Il video spiega che, grazie a dei documenti pervenutici, possiamo capire cosa significhino i segni che traccia. In sintesi, la prima parte del talismano, quella di sopra, riporta i sigilli degli Dei invocati per lo scopo, che vengono scritti mentre assieme si recitano dei mantra di chiamata tenendo in mente l'idea della Divinità a cui ci si sta rivolgendo, mentre la seconda parte, quella di sotto, descrive lo scopo del rito, ovvero l'esorcismo di un particolare tipo di spiriti.


In questo caso, notiamo che tale procedura può benissimo essere attuata in ambito occidentale con il nostro pantheon. Basta semplicemente prendere un foglietto di carta, scriverci il sigillo o un simbolo della Divinità, chiamare "infiammandosi pregando" il nome della Divinità, quindi chiedere alla Divinità di concedere al talismano il potere di esaudire il desiderio che chiediamo (protezione, esorcismo, guarigione, ecc.), dunque trascrivere il sigillo della nostra richiesta e pronunciare il mantra ad esso legato.
Le procedure magiche taoiste entrarono in Giappone con l'onmyodo, l'esoterismo giapponese, che le modificò solo leggermente. Il più grande maestro di onmyodo (i praticanti di onmyodo si chiamano onmyoji) giapponese, Abe no Seimei, si diceva riuscisse a controllare diversi spiriti familiari, che in Giappone si chiamano Shikigami, per vedere esaudite le proprie richieste. Un racconto riporta che fosse riuscito a controllare uno Shikigami con un talismano di carta, dei movimenti delle mani e dei mantra. Non sappiamo quali fossero questi mantra, ma sappiamo che esistono vari tipi di posizioni delle mani che si assumevano durante i rituali dell'onmyodo. Alcune pratiche erano il Kuji-In e il Kuji-kiri, che si eseguivano proprio utilizzando varie posizioni delle mani assieme a mantra, e addirittura alcune pratiche impiegavano il pentagramma, in maniera mooolto simile al bando del pentagramma occidentale, perché il pentagramma rappresenta i cinque elementi taoisti (che sono diversi da quelli occidentali).
Ora, a me serve saperlo non perché abbia intenzione di riprendere pratiche in lingue che non conosco con simbolismi che non conosco che fanno riferimento a Divinità che non venero, ma per capire come incrementare la capacità di riuscire a mettermi in contatto con gli Dei nell'esecuzione del talismano e quindi potenziare indirettamente il suo effetto.
Perciò abbiamo visto che un talismano può essere costruito in questo modo:
- Scrivere su carta il sigillo, il nome o il simbolo della Divinità
- Attuare la conosciuta ripetizione del nome
- Scrivere il sigillo della richiesta sotto al simbolo/nome/sigillo della Divinità
- Chiedere alla Divinità di infondere nel talismano il potere di eseguire il compito scelto
- Formalizzare la richiesta pronunciando il mantra corrispondente al sigillo ed eseguendo al contempo i mudra (movimenti delle mani) adeguati. Tutto ciò creerà un cono di potere che canalizzerà l'energia della Divinità per questo specifico scopo
- Quando si è giunti al limite, imporre le mani sul talismano in modo da caricarlo totalmente, dicendo qualcosa come:
"[Nome-della-Divinità], ti prego, infondi il tuo potere in questo talismano affinchè sia in grado di [desiderio-scelto]. Così sia."
- Ringraziare la Divinità chiamata per l'intervento.

E' meglio chiedere aiuto a una Divinità con cui si ha un legame piuttosto che a una Divinità "corripondente" allo scopo scelto. Gli Dei, lo ricordo, non sono cagnolini che accorrono se hai bisogno. Questo che chiediamo è un FAVORE che ci concedono, pertanto bisogna essere RICONOSCENTI e non chiedere ad Entità che non ci conoscono minimamente e che quindi non avrebbero alcun motivo per concederci questo favore.

In questo caso il cono di potere non è per raccogliere la nostra energia ma per canalizzare quella della Divinità, per questo motivo è sempre bene tenerlo a mente mentre lo si fa.
Inoltre se si vuole, il cono di potere può essere rafforzato mediante l'aggiunta di:
- accensione di candele con colore corrispondente
- accensione di incensi o erbe corrispondenti
- ungere gli angoli del talismano con un infuso di erbe corrispondenti o un olio formato da 2 parti d'olio d'oliva e 1 parte di erbe corrispondenti (facendo attenzione a non creare disastri che possano irritare la pelle et similia nel maneggiare queste cose)
- disporre delle pietre (purificate in precedenza) corrispondenti attorno al talismano

Le corrispondenze possono essere sia legate al talismano che alla Divinità patrono a cui si chiede. Nel primo caso sono rappresentative dell'intento, nel secondo caso sono offerte alla Divinità.
Sinceramente ritengo sia meglio fare entrambe le cose, ad esempio avere sia una candela rappresentante la Divinità che una rappresentante lo scopo, sia l'incenso di offerta che quello per rappresentare la richiesta, mentre olio e pietre le userei solo per rappresentare la richiesta.
Ovviamente la candela e l'incenso della Divinità vanno offerte prima di fare il talismano, mentre la candela e l'incenso rappresentanti la richiesta vanno accesi al momento di creare il cono di potere, e in questo stesso momento va unto il talismano e vanno disposte le pietre.

Ovviamente si può fare senza tutto ciò, mantenendo solo gli elementi base, ovvero: talismano di carta, mantra e mudra.

In Giappone i talismani sono differenziati in ofuda e omamori. L'omamori è la versione "portabile" del talismano. Si tratta di prendere il talismano di carta, metterlo in un sacchettino o copertura di stoffa, richiuderlo e NON APRIRLO MAI.

Esempio di omamori

Nel voodoo invece i talismani, detti mojo bags, hanno al loro interno sia un fogliettino con il simbolo dello Spirito chiamato (il vevè) e la richiesta, sia erbe, polveri, oli, pietre, sale e a volte anche altro.

Perciò, adattando a noi, possiamo anche mettere il talismano assieme a questi elementi (erbe, polveri, oli, pietre e sale) oppure lasciarlo semplicemente in una copertura di stoffa in maniera simile a un omamori o infine lasciarlo normale così com'è.




- Come creare sigilli, mantra e mudra -

Dato che ho parlato dei sigilli, mi sembra doveroso spiegare come crearli.
I sigilli possono essere creati in due modi, principalmente, il primo è attraverso alcuni quadrati magici planetari (agendo in corrispondenza pianeta-Divinità o pianeta-richiesta, ad esempio se voglio creare il sigillo di Selene, prenderò il quadrato magico della Luna, se voglio chiedere ricchezza materiale prenderò il quadrato magico di Giove). In quel caso, semplicemente riduco il nome o la richiesta in cifre numeriche e creo il sigillo partendo dal quadrato. Usando i quadrati in ebraico, si otterrà anche un mantra. Dato che è complicato, posto alcuni link che spiegano meglio di me come farli:
http://voces-magicae.com/2014/09/16/sigil-creation-with-planetary-magic-squares/
http://skayler-ulver.blogspot.it/2016/04/come-creare-un-sigillo-p2.html
http://www.wiccantogether.com/profiles/blogs/brief-introduction-to-sigils

Il secondo modo è invece la sigillazione di Spare. Si prende la frase di richiesta o il nome, si rimuovono tutte le lettere che si ripetono (quindi se ho come parola "adesso" tolgo TUTTE le "s" perchè si ripetono) e tutte le vocali, dunque vedo le lettere che mi rimangono.

Le lettere rimanenti spesso non si riescono a pronunciare, quindi è possibile metterci in mezzo delle vocali in modo che diventino pronunciabili. E così ecco creato il mantra.
Ad esempio, se ho come lettere rimanenti
GVTRPS,
posso farlo diventare:
GoVoTRiPiSi

Inoltre, le lettere rimanenti possono essere usate per creare i mudra.
I mudra saranno semplicemente le stesse lettere formulate nella lingua dei segni.
L'alfabeto dei segni che conosciamo tutti è in realtà quello vecchio, e io lo eviterei per evitare di sentirsi un po' stupidi.
Per questo è meglio impiegare il nuovo alfabeto della lingua dei segni italiana nel comporre i mudra:


Queste lettere rimanenti, infine, possono essere scritte in linguaggi magici come il tebano:


E, in questa forma, unite tra loro, o scomposte e poi riunite, per formare una figura. Quella figura è il sigillo.

4 commenti:

  1. Salve!
    volevo chiedere riguardo le divinità.
    Se si lavora con una determinata tradizione si attingerà da quel pantheon, però non è detto che l'officiante lavori costantemente con tutte le divinità quindi la domanda è:
    come fare a rivolgersi ad altre divinità?
    Per esempio se io venero Afrodite e Ares ma necessito di un talismano per la prosperità economica, come potrei chiederlo a loro? Come dovrei comportarmi in tal caso?

    Grazie per la risposta e una lieta giornata!

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    1. Ciao!
      Guarda, in realtà gli Dei possono intervenire in ogni ambito. In primis perché comunque sono esseri senzienti e quindi anche se sono gli Spiriti di determinati fenomeni naturali, possono comunque operare sugli altri, così come tu, pur essendo lo spirito di un corpo umano puoi operare anche al di fuori del semplice modificare il tuo corpo.
      In secondo luogo essendo tutti gli Dei manifestazioni dell'Uno-Tutto, allora ogni Divinità può attingere all'Uno, al collegamento che la connette a tutto ciò che esiste. Dunque può, traendo energia dall'Uno, di cui è una parte, operare anche su altre forze con la potenza della Divinità/Spirito di quella data forza.
      Infine, puoi operare con la forza planetaria connessa al tuo intento ma chiedendo alla Divinità.
      Quindi ad esempio se hai un intento che è collegato a Giove, puoi operare con candele del colore di Giove, con una tovaglia dell'altare del colore di Giove, bruciando incensi legati alla forza di Giove, usando cristalli legati alla forza di Giove, incidendo o usando come sigillo il simbolo planetario di Giove e così via, ma rivolgendoti ai tuoi Dei (Marte e Venere).
      Ad esempio potresti partire con:

      1) l'accensione di una candela rappresentativa di Marte (es. rossa) e/o di Venere (es. verde)

      2) fare un'offerta (incenso corrispondente alla Divinità, oppure fiori, cibo, bevande, ecc.)

      3) recitare un inno a Marte e un inno a Venere

      4) chiedere il loro aiuto

      5) accendere candele, bruciare incensi, caricare cristalli, usare e caricare simboli e sigilli... legati alla forza planetaria che domina il tuo scopo (es. Giove) operando nel giorno (es. giovedì), nella Luna e nell'ora planetaria (di Giove) corrispondente al tuo scopo.

      6) Mentre lo fai chiedi comunque aiuto ai tuoi Dei.

      7) Quando finisci l'atto magico, ringrazi i tuoi Dei, se vuoi fai loro un'altra offerta o semplicemente li ringrazi, lasci consumare l'incenso e spegni la candela.

      Questo funziona sia perché corrispondenze del rituale sono indipendenti dalle corrispondenze delle Divinità, quindi puoi usare le corrispondenze della Divinità per richiederle il suo aiuto e omaggiarla (oggetti e candele rappresentative, incenso e altre offerte) ma poi usare altre corrispondenze per l'atto magico (candele, incensi, erbe, tovaglie d'altare, cristalli, simboli, sigilli, ecc per l'intento/scopo del rito) interno all'offerta della Divinità...

      Sia perché le forze planetarie si manifestano in ogni Divinità.
      Quindi Venere avrà sì un aspetto più puro nella forza planetaria di Venere, ma esiste anche un Giove in Venere, un Mercurio in Venere, una Luna in Venere e così via.

      E questo discorso vale per ogni Divinità. Ogni divinità ha degli aspetti che riflettono le diverse forze planetarie, ovviamente personalizzate nel modo specifico di quella Divinità.

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    2. Ottimo! Ti ringrazio per la tua esaudiente risposta.

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