sabato 10 settembre 2016

Alternative agli incensi

Dopo aver citato gli incensi ogni due per tre, eccomi qui a ritenere di aver fatto male a usarli, dato che sono assai tossici, secondo alcuni studi anche più delle sigarette.
Sicuramente ci sono delle alternative. Nell'ambito della purificazione è possibile impiegare sale e acqua benedetti nel nome della propria Divinità Patrono (o solo acqua se si lavora all'aperto in quanto il sale fa male alle piante - è possibile però aggiungervi dentro delle erbe associate alla purificazione) oppure una scopa, spazzando simbolicamente via dal luogo in cui si opera le impurità.
Nell'ambito delle offerte la cosa è più difficile. Abbiamo però delle possibili scelte:


- Bruciaessenze - possiamo usare anche le stesse fragranze degli incensi impiegando gli oli essenziali.


- Libagioni
versate in un bicchierino, lasciate sull'altare fino al rito successivo oppure (soprattutto se composte da materiali che tendono a stagnare) da versare a terra una volta terminato il rituale. Possiamo usare a tal fine: latte (o corrispettivi vegetali come latte di mandorle, di soia, di riso, di avena, ecc.), profumi, succhi di frutta, infusi (come tè o camomilla, in questo caso sarebbe carino adattare la cerimonia del tè giapponese in modo da rendere il tutto più elegante e apprezzabile per gli Dei*), miele (meglio associarlo al latte, altrimenti rischiamo di far diventare tutto appiccicoso), birra e/o vino.
Inoltre, sempre come infuso, possiamo offrire tisane fatte con le erbe che avremmo usato come incenso - se sono ingeribili in questa forma senza alcun danno per la salute (anche se non le dobbiamo bere noi è il caso di non offrire qualcosa di velenoso...) - o con alternative bevibili con le stesse corrispondenze.
Questi infusi, oltre che come offerta, possono essere spruzzati sull'area di lavoro (a mano o con il rametto di un'erba corrispondente al nostro scopo) laddove il rituale preveda invece il passaggio del fumo dell'incenso all'interno della stanza.
Il latte è un'offerta presente sia nella religione Hellena che in quella Induista, quindi è da preferire; la birra è anch'essa un'offerta presente in molte religioni precristiane, soprattutto Germaniche; i succhi di frutta sono anche loro presenti nella religione Hellena, così come il miele, i profumi e il vino.
Mentre le altre offerte, latte e infusi in primis, non causano danni alle piante su cui vengono versati, il vino, la birra e l'alcol in generale anche se addirittura più attestati del latte sembrano essere ben difficili da smaltire dopo il rituale, dato che l'alcol danneggia le piante. Pertanto a lungo andare può creare qualche problema se versato sempre nello stesso luogo. Per questo motivo è meglio versarlo su pezzi di terra che sappiamo non contengano nè debbano contenere in futuro piante. In alternativa teniamolo sull'altare fino a quando è possibile, però solo se il liquido non stagna nè attira insetti.

* Ad esempio possiamo inchinarci alle Divinità, pulire con un fazzoletto il bicchierino o la tazzina, versarvi il tè all'interno, pulire con il fazzoletto sotto al bicchiere, riporre il fazzoletto, prendere la tazzina con la mano destra e riporla sulla mano sinistra, girare la tazzina verso sinistra (cioè in senso antiorario) con la mano destra e quindi chinare la testa due volte portando il bicchierino un po' più in alto rispetto al nostro capo. A questo punto si può poggiare il bicchiere sull'altare. 


- Piattino con fiori (interi, oppure in alternativa petali o ghirlande) o pot-pourri.  


- Piattino con erbe
(sarebbe la stessa idea del piattino con i fiori e si lascerebbero poi le erbe a fine rito, o al momento del rito successivo, sulla terra - coincidono con le erbe che avremmo bruciato sotto forma di incenso).


- Offerte di cibo e bevande, come biscotti o frutta e latte o vino, da mangiare e bere in onore alla Divinità o da lasciare sull'altare per la durata del rito, chiedendo all'Entità di assorbirne il nutrimento spirituale e di riempirne l'involucro materiale di benedizioni in modo da poterle assimilare noi una volta terminato il rituale, quando ci sarà permesso di mangiarle.


- Offerte di lumini o candele
, distinte dal cero rappresentativo della Divinità, da lasciar consumare fino a che si spegneranno da sole.  

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